Bilancio delle competenze storia e nozioni
Il Bilancio delle competenze: uno strumento utile per la gestione del personale
Il bilancio delle competenze nasce in Francia dove già dal 1971 il diritto alla formazione continua è sancito per legge.
“Il bilancio delle competenze individuali e professionali si può definire come un insieme di pratiche realizzate allo scopo di permettere a ciascun lavoratore, effettivo o potenziale, di analizzare le proprie esperienze personali e professionali, ma anche le proprie attitudini e motivazioni, al fine di definire un progetto professionale o di formazione che favorisca il suo inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro.” (G. Costa, M. Gianechini, Strategia, risorse umane, valore, McGraw Hill).
Software per la gestione del bilancio delle competenze
Le caratteristiche peculiari di un bilancio delle competenze sono:
- Creazione di un percorso finalizzato a un obiettivo ben preciso;
- Analisi di tutte le risorse dell’individuo;
- Accompagnare l’individuo all’autoconsapevolezza dei propri mezzi;
- Analisi dei bisogni e della motivazione dell’individuo;
In funzione di un obiettivo professionale, l’individuo dovrà analizzare le motivazioni, le capacità, gli interessi, i valori guida e l’ambiente di lavoro in cui desidera inserirsi. È altresì necessario analizzare i punti deboli su cui è necessario migliorare.
Il bilancio delle competenze serve a conoscere meglio se stessi sia dal punto di vista professionale sia personale. Il presupposto è quello di considerare la consapevolezza e la passione elementi importanti per la costruzione di un’esperienza professionale di successo.
Il bilancio di competenze prevede solitamente tre fasi. Nella prima si svolge un’analisi dei bisogni specifici e del motivo che ha portato alla richiesta. La seconda fase permette di esplorare il potenziale della persona.
La terza fase prevede il confronto delle informazioni ottenute con il progetto professionale, così da far capire all’utente ciò che può aiutarlo oppure ostacolarlo nel percorso
Per realizzare il Bilancio vengono utilizzate sia le competenze trasversali (dette anche distintive) che le tecniche di base e quelle tecniche-professionali della persona: chi è (bilancio di personalità), cosa sa fare (attitudini personali e professionali), cosa può fare (potenzialità), cosa spera di fare (obiettivi).
Strumento fondamentale del Bilancio delle Competenze è il colloquio con l’aggiunta di una serie di strumenti specifici (es. schede pedagogiche, questionari di autovalutazione, analisi di esperienze passate, simulazioni, ecc.).
Una grande attenzione è attribuita all'individuazione e alla descrizione delle capacità e competenze non certificate, cioè dimostrate o acquisite al di fuori dei percorsi formativi istituzionali e all'esplicitazione di capacità e competenze che il soggetto non è cosciente di avere.
Ad integrazione di queste prove bisogna aggiungere l’esplorazione dell’ambiente esterno da parte del soggetto interessato, la stesura di un progetto d’inserimento nella vita attiva e la fase dell’accompagnamento alla ricerca attiva di un lavoro, costituita da incontri regolari, per verificare la realizzazione dell’obiettivo professionale.
Il Bilancio delle Competenze è importante anche per le imprese in fase di selezione.
Il processo di Bilancio per l’impresa può essere prezioso per contribuire alla Gestione delle Risorse Umane e per sviluppare professionalità in quanto favorisce nelle persone l’acquisizione di autonome capacità di autovalutazione; permette di anticipare i cambiamenti, favorendo la mobilità interna ed esterna e l’adattamento a nuovi ruoli professionali; contribuisce alla progettazione e allo svolgimento efficace della formazione continua per i piani di sviluppo aziendale; concorre nelle attività di ricerca e selezione del personale a supporto delle decisioni in merito.
Brochure completa di: Il Bilancio delle Competenze, storia e nozioni