Valutazione Formativa Approcci Valutativi e Modelli Gerarchici
La tipologia di valutazione maggiormente diffusa e condotta dalle imprese e dagli operatori del settore è quella definita “formativa”.
L’efficacia degli interventi, in questo caso, è misurata secondo i risultati dell’apprendimento, rilevati attraverso l’utilizzo di modelli di valutazione elaborati a partire dagli anni Sessanta ed introdotti con successo negli anni Novanta.
La prima fase è, come già sottolineato, quella relativa ad una valutazione preliminare, condotta ex ante rispetto all’intervento. In questo caso, essa si propone di individuare le competenze in entrata, al fine di verificare i fabbisogni formativi identificati, quantificare i gap di competenze che dovranno essere colmati e, eventualmente, suddividere i soggetti sottoposti all’attività di formazione in gruppi omogenei.
La seconda fase, il monitoraggio, attraversa tutte le fasi del processo formativo, permettendo ai formatori di individuare e correggere eventuali aree di debolezza dell’iniziativa ed eliminare le aree più problematiche. Le informazioni fornite dal monitoraggio sono decisive per la riprogettazione delle attività e per assicurare la qualità ed il miglioramento continuo del processo.
La terza fase, la valutazione ex post, invece riguarda la verifica delle competenze acquisite e l’analisi di altri parametri specifici inseriti tra gli obiettivi del progetto.
I primi passi riguardanti una valutazione delle attività di formazione sono stati mossi nell’ambito della ricerca valutativa, allo scopo di generare informazioni utili al miglioramento qualitativo dei programmi formativi. In particolare gli esperti di evaluation research hanno posto per la prima volta l’attenzione sulle relazioni tra sistema formativo e sistema sociale, sottolineando gli elementi contestuali legati alle attività vere e proprie.
Si è delineato così un quadro che implica la centralità del processo formativo e i suoi collegamenti con gli elementi di ingresso e di uscita; gli input, ovvero i bisogni formativi, hanno una componente personale ed una socio-professionale, proprio come gli output, ovvero le competenze acquisite.
Le componenti personali sono date dalle caratteristiche individuali e dai risultati maturati, quelle socio-professionali sono date dalle risorse impiegate e dall’operatività garantita dalle nuove competenze.
Utilizzando come punto di partenza tale base metodologica, la ricerca valutativa ha offerto contributi spesso molto differenti tra loro e teorizzazioni che si sono scontrate sia sul terreno metodologico, sia soprattutto su quello degli obiettivi. Le varie impostazioni generate possono essere suddivise e riepilogate in quattro diversi approcci, orientati:
- sulla comparazione tra obiettivi e risultati, avente come finalità la determinazione del gap tra competenze reali e competenze obiettivo;
- sulle decisioni, avente la finalità di assicurare informazioni utili alla riprogettazione nelle varie fasi del processo formativo;
- sui consumatori, avente la finalità di verificare l’aderenza dell’offerta di formazione alle caratteristiche della domanda;
- sullo sviluppo organizzativo, avente la finalità di verificare il funzionamento della formazione in termini di ricadute organizzative;
Traggono origine dal tentativo di superare le divergenze tra questi approcci le elaborazioni dei modelli di tipo gerarchico, basati appunto sulla gerarchia degli obiettivi. Essi prevedono una valutazione della formazione articolata su più livelli, solitamente connessi tra loro, volti a far emergere risultati orientati ognuno su un aspetto ben preciso.